


Tra le borgate più antiche della Carnia, Socchieve deve il suo nome all’espressione latina “sub clivo”, in riferimento alla pieve di Castoia che domina il centro abitato.
Il borgo sorse probabilmente in epoca medievale ma un insediamento, forse una vedetta, era probabilmente presente già in epoca preistorica in posizione strategica sulla valle del Tagliamento.
Tra il XII e il XIII secolo nel borgo venne edificato il Castello che poi venne distrutto nel periodo patriarcale per costruire, al suo posto, la chiesa di San Martino. La storia del borgo non registra episodi particolarmente significativi o quantomeno essi sono assimilabili a quelli della maggior parte degli altri centri della Carnia.
fonte:Borghi Autentici d'Italia
Tra gli edifici più importanti del borgo di Socchieve, considerata come uno dei monumenti più belli della Carnia, la chiesa di San Martino venne edificata nel XV secolo. Monumento nazionale, sorge su un’altura al centro del paese ed è famosissima per gli affreschi di Gian Francesco da Tolmezzo, presenti nella volta del coro, risalenti alla fine del 1400.
Suggestiva è la Pieve di Castoia intitolata a S. Maria Annunziata e situata sull’omonimo colle che sovrasta il centro abitato.
Di pregevole fattura sono: la chiesa di S. Giovanni Battista (sec. XV) a Viaso, con finestra gotica e presbiterio poligonale; la chiesa di S. Gottardo (sec. XV) a Dilignidis, con bifora campanaria di tipo barocco ed una stupenda statuetta lignea della Madonna con Bambino; la chiesa di S. Giovanni Battista decollato (sec. XVI) a Lungis, con affreschi di un seguace di Domenico da Tolmezzo; la chiesa dei santi Vito, Modesto e Crescenzia (sec. XVI) a Feltrone, con statue lignee della scuola di Giovanni Martini; la chiesa di S. Giacomo (sec. XVI) a Priuso, con aula rettangolare ed affreschi di Andrea Tessitori; il tempietto di S. Maurizio (sec. XVII) a Nonta.